Molti dei prodotti delle “intelligenze artificiali” di cui parliamo quotidianamente mi sembra siano finora prodotti già esistenti, che queste tecnologie ci stanno aiutando a ottenere con minor impegno e a volte con maggiore qualità di quelli che avremmo ottenuto senza quelle tecnologie (tutte le immagini che vediamo prodotte da “intelligenze artificiali” possono essere realizzate con Photoshop; dei testi celebriamo proprio quanto siano simili a quelli umani, non diversi, impensati o eccezionali; eccetera). Non vedo – in questa gran parte di esempi protagonisti delle esperienze e conversazioni quotidiane della maggioranza delle persone – produzioni di cose o funzioni nuove e prima inesistenti, né effetti nuovi di quelle produzioni che trasformino le vite degli umani (salvo che nel tempo che liberano, o nel lavoro che sottraggono). In gran parte parliamo di “contenuti”: testi, immagini, suggerimenti, insegnamenti. Insomma, al momento niente sembra paragonabile alle trasformazioni indotte nelle nostre vite, nelle nostre società, persino nelle nostre teste, dalle innovazioni degli scorsi decenni. Al momento.